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Funkadelic – Uncle Jam Wants You
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Berto Pisano – La Novizia (Colonna Sonora Originale Del Film) (20-09-2024)
26,50€
Gianni Oddi – Dreamin’ / Geronimo (20-09-2024)
17,90€
Formato: Singoli // 12" | Genere: Funk / Soul
Esaurito
Categorie: Funk / Soul, Sealed, Sealed, Singoli // 12", Soundtracks, stage & screen.
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Dopo aver dominato il 2023 con due album congiunti di due dei più grandi produttori hip-hop, The Alchemist (The Great Escape) e Cardo (The Night Shift), Larry June torna con il suo primo full lenght del 2024, Doing It For Me. Tornando alle radici, a ciò che lo ha reso il tipo di uomo che è oggi e alla formula che inizialmente gli ha portato il successo, l'album non contiene caratteristiche e si concentra su Larry che fa le cose a modo suo, per se stesso. Dall'illuminare gli ascoltatori su come muoversi come un capo e vivere uno stile di vita sano, al mostrare ciò che il suo duro lavoro ha portato, i fan saranno sicuramente in grado di immergersi in qualche gioco su come migliorare la propria situazione. L'album di 15 tracce presenta la produzione di Jake One, DJ Khalil, Harry Fraud, Cardo, Cookin' Soul, Teeko e altri. I singoli includono "Imported Couches", "Meet Me In Napa", "Dreams" e "Like A Mack". Se c'è una cosa che sappiamo finora dello zio Larry, è la coerenza. Ascolta Doing It For Me e preparati a vedere le tue abitudini migliorare. Vinile Picture Disc, contenuto in una copertina apribile e include un inserto 12x12 e una striscia obi.
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Dopo aver dominato il 2023 con due album congiunti di due dei più grandi produttori hip-hop, The Alchemist (The Great Escape) e Cardo (The Night Shift), Larry June torna con il suo primo full lenght del 2024, Doing It For Me. Tornando alle radici, a ciò che lo ha reso il tipo di uomo che è oggi e alla formula che inizialmente gli ha portato il successo, l'album non contiene caratteristiche e si concentra su Larry che fa le cose a modo suo, per se stesso. Dall'illuminare gli ascoltatori su come muoversi come un capo e vivere uno stile di vita sano, al mostrare ciò che il suo duro lavoro ha portato, i fan saranno sicuramente in grado di immergersi in qualche gioco su come migliorare la propria situazione. L'album di 15 tracce presenta la produzione di Jake One, DJ Khalil, Harry Fraud, Cardo, Cookin' Soul, Teeko e altri. I singoli includono "Imported Couches", "Meet Me In Napa", "Dreams" e "Like A Mack". Se c'è una cosa che sappiamo finora dello zio Larry, è la coerenza. Ascolta Doing It For Me e preparati a vedere le tue abitudini migliorare. Vinile Picture Disc, contenuto in una copertina apribile e include un inserto 12x12 e una striscia obi.
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Hip-hop legend LL Cool J returns with The FORCE, his first new album in more than a decade. Produced in it's entirety by A Tribe Called Quest's Q-Tip, The FORCE (an acronym for Frequencies Of Real Creative Energy) represents years of intense work. The result is an album that sounds thoroughly modern - full of razor-sharp writing and nimble, elastic vocals - but rooted in a rich tradition.
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Hip-hop legend LL Cool J returns with The FORCE, his first new album in more than a decade. Produced in it's entirety by A Tribe Called Quest's Q-Tip, The FORCE (an acronym for Frequencies Of Real Creative Energy) represents years of intense work. The result is an album that sounds thoroughly modern - full of razor-sharp writing and nimble, elastic vocals - but rooted in a rich tradition.
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Dora Exp is a new label exploring the intersections between gritty MPC drums, opalescent synths, outer space soul and acid grooves, managed by dj and producer Andrea Passenger.
'Hi Power' is an intense gospel-infused stomper, delivered both in 'regular' and acid versions. Is it House? Disco? Undoubtedly it's unique and challenging. "Begin'n" moves in faster techno-ish territory, while B.Monk rounds the edges with its smooth midtempo boogie tones.
After his electronic and spacey works for Icon Of Desire, Ai Records, Electronique and Tabernacle, and his groove-oriented edits for Light Touches and Rain&Shine, Andrea Passenger is back again with something quite diverse and outstanding.
Mastered by Jose Rico, pressed by Mother Tongue.
Limited to 250 copies with full color sleeve, artwork by Roberta Comoglio.
Tracklist
A1 Hi Power
A2 Begin'n
B1 Hi Power (Acid Mix)
B2 B.Monk
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Dora Exp is a new label exploring the intersections between gritty MPC drums, opalescent synths, outer space soul and acid grooves, managed by dj and producer Andrea Passenger.
'Hi Power' is an intense gospel-infused stomper, delivered both in 'regular' and acid versions. Is it House? Disco? Undoubtedly it's unique and challenging. "Begin'n" moves in faster techno-ish territory, while B.Monk rounds the edges with its smooth midtempo boogie tones.
After his electronic and spacey works for Icon Of Desire, Ai Records, Electronique and Tabernacle, and his groove-oriented edits for Light Touches and Rain&Shine, Andrea Passenger is back again with something quite diverse and outstanding.
Mastered by Jose Rico, pressed by Mother Tongue.
Limited to 250 copies with full color sleeve, artwork by Roberta Comoglio.
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A1 Hi Power
A2 Begin'n
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Operazione Sole” come l’estate, si spera, imminente; “Operazione Sole” come la canzone del 1967 di Peppino Di Capri, considerata, forse a torto, la prima ska in Italia, ma sicuramente la prima a parlare di Giamaica e ritmi in levare.
Il disco che avete in mano vuole essere una testimonianza di quanto i suoni nati a Kingston fra gli anni ’60 e gli anni ’70 abbiano non poco influenzato il pop nostrano.
Con la prima esplosione del reggae in Inghilterra fra il 1968 ed il 1970, nonché con l’assurgere di Bob Marley a fenomeno di culto mondiale, parallelo al fenomeno tutto inglese della Two Tone e del revival ska, l’Italia, sempre attratta dalle nuove tendenze non solo inglesi, non poteva certo stare alla finestra.
Pertanto queste innovative e sconosciute sonorità in levare, derivate dal blues degli anni ’50 e rimescolate in salsa caraibica, hanno preso piede anche nel Belpaese.
Si inizia già nel 1959 con il brano “Nessuno” di Mina, considerabile a tutti gli effetti uno shuffle giamaicano, per arrivare in pochi anni al blue-beat (I 4 di Lucca, Claudio Casavecchi) ed allo ska (Margherita, Peppino Di Capri, Silvano Silvi, Renzo e Virginia) ed essere proiettati al primo reggae (ad esempio Jo Fedeli e la sua versione italiana di “Israelites” di Desmond Dekker).
Si giunge così, rapidamente, alla fine del decennio del boom economico e cambiano la cultura, gli stili, i riferimenti: il tutto diventa più impegnato (a livello culturale, artistico e politico). Dopo una fase di stallo durata più di un lustro, ecco che il reggae di Bob Marley (considerato una sorta di nuovo Messia) conquista il pianeta, Italia compresa: i produttori e gli artisti, anche ad alto
livello, per qualche anno non rimangono affatto indifferenti a questa novità e decidono di introdurre il “levare”, in primis il reggae, nei vari repertori pop: nomi conosciutissimi come Loredana Bertè, Mario Lavezzi, Rino Gaetano, Ivano Fossati, Ilona Staller, Adriano Celentano, Edoardo Bennato (giusto per elencarne alcuni) si buttano a capofitto in nuove avventure sonore, in maniera sì pionieristica, ma spesso con ottimi risultati.
La raccolta “Operazione Sole” vuole prendersi il merito, invece, di proporre e far scoprire artisti meno conosciuti (fatta eccezione per Gino Santercole, già sodale e parente de Il Molleggiato), spesso delle vere e proprie meteore nel panorama musicale italiano, che hanno cercato di ottenere (o raggiungere nuovamente) il successo adattando il pop tanto in voga in quegli anni ai nuovi suoni black imperanti in occidente.
Siamo nei primi anni ’80 e si va dal reggae più classico, alla italo-disco contaminata dal dub sino alla verace napoletanità che, in più di un’occasione, nel suo essere endemicamente “nera” e piena di groove, ha strizzato l’occhio agli accordi made in Kingston e London.
“Operazione Sole”: una piacevole opera filologica, ma avvolta da un
altrettanto piacevole aura di disimpegno.
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Operazione Sole” come l’estate, si spera, imminente; “Operazione Sole” come la canzone del 1967 di Peppino Di Capri, considerata, forse a torto, la prima ska in Italia, ma sicuramente la prima a parlare di Giamaica e ritmi in levare.
Il disco che avete in mano vuole essere una testimonianza di quanto i suoni nati a Kingston fra gli anni ’60 e gli anni ’70 abbiano non poco influenzato il pop nostrano.
Con la prima esplosione del reggae in Inghilterra fra il 1968 ed il 1970, nonché con l’assurgere di Bob Marley a fenomeno di culto mondiale, parallelo al fenomeno tutto inglese della Two Tone e del revival ska, l’Italia, sempre attratta dalle nuove tendenze non solo inglesi, non poteva certo stare alla finestra.
Pertanto queste innovative e sconosciute sonorità in levare, derivate dal blues degli anni ’50 e rimescolate in salsa caraibica, hanno preso piede anche nel Belpaese.
Si inizia già nel 1959 con il brano “Nessuno” di Mina, considerabile a tutti gli effetti uno shuffle giamaicano, per arrivare in pochi anni al blue-beat (I 4 di Lucca, Claudio Casavecchi) ed allo ska (Margherita, Peppino Di Capri, Silvano Silvi, Renzo e Virginia) ed essere proiettati al primo reggae (ad esempio Jo Fedeli e la sua versione italiana di “Israelites” di Desmond Dekker).
Si giunge così, rapidamente, alla fine del decennio del boom economico e cambiano la cultura, gli stili, i riferimenti: il tutto diventa più impegnato (a livello culturale, artistico e politico). Dopo una fase di stallo durata più di un lustro, ecco che il reggae di Bob Marley (considerato una sorta di nuovo Messia) conquista il pianeta, Italia compresa: i produttori e gli artisti, anche ad alto
livello, per qualche anno non rimangono affatto indifferenti a questa novità e decidono di introdurre il “levare”, in primis il reggae, nei vari repertori pop: nomi conosciutissimi come Loredana Bertè, Mario Lavezzi, Rino Gaetano, Ivano Fossati, Ilona Staller, Adriano Celentano, Edoardo Bennato (giusto per elencarne alcuni) si buttano a capofitto in nuove avventure sonore, in maniera sì pionieristica, ma spesso con ottimi risultati.
La raccolta “Operazione Sole” vuole prendersi il merito, invece, di proporre e far scoprire artisti meno conosciuti (fatta eccezione per Gino Santercole, già sodale e parente de Il Molleggiato), spesso delle vere e proprie meteore nel panorama musicale italiano, che hanno cercato di ottenere (o raggiungere nuovamente) il successo adattando il pop tanto in voga in quegli anni ai nuovi suoni black imperanti in occidente.
Siamo nei primi anni ’80 e si va dal reggae più classico, alla italo-disco contaminata dal dub sino alla verace napoletanità che, in più di un’occasione, nel suo essere endemicamente “nera” e piena di groove, ha strizzato l’occhio agli accordi made in Kingston e London.
“Operazione Sole”: una piacevole opera filologica, ma avvolta da un
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